Degrassatore sottolavello: cos’è e come funziona

Il degrassatore sottolavello è sostanzialmente una struttura che evita l’intasamento causato dai rifiuti della cucina, motivo per cui è diventato essenziale per il sistema idraulico, soprattutto quando si parla di attività commerciali.

L’apparecchiatura funziona per mezzo di un sifone che trattiene il grasso all’interno della scatola e ne impedisce la circolazione attraverso le tubazioni.

È diviso in due camere, una d’entrata e l’altra di uscita, separate da una parete non rimovibile. La funzione a cui è destinata è la stessa, sia nelle residenze che nel commercio o nelle industrie.

Ciò che può variare in ogni situazione sono le dimensioni del prodotto da utilizzare e il tipo di materiale utilizzato per la sua fabbricazione. Ora vediamo nel dettaglio.

Cos’è il degrassatore sottolavello e come funziona?

Come accennato, il degrassatore sottolavello è un contenitore utilizzato per pretrattare le acque grigie domestiche (provenienti da cucine, lavatrici, lavelli, docce, ecc.) prima dell’immissione in una pubblica fognatura o a monte di un idoneo impianto di depurazione (a fanghi attivi, subirrigazione, altri percolatori).

Si tratta di un piccolo sistema monoblocco in grado di rimuovere grandi quantità di materiale galleggiante creato dalla miscelazione olio-grasso-detergente. Viene utilizzato come pretrattamento per acque grigie civili.

Questo tipo di impianto non è altro che un separatore di grassi che funziona secondo il principio della gravità, ossia per differenze di densità: le sostanze pesanti cadono sul fondo e le sostanze leggere, come il grasso, galleggiano in superficie.

E’ fortemente indicato come azione preventiva, onde evitare gravi problemi successivi. Difatti, la combinazione grasso-detergente, produce solidi difficilmente rimovibili nei comuni impianti di depurazione.

Per le sue ridotte dimensioni è particolarmente indicato per il posizionamento nei vani sottolavello di tutte le cucine delle abitazioni civili, ma non è obbligatorio in alcuni casi.

degrassatore sottolavello

Perché è importante installare uno degrassatore sottolavello?

Il D.L. 152/06 “Normativa Ambientale” stabilisce un limite massimo di portata di 20 mg/l per le acque superficiali e di 40 mg/l per grassi e oli animali/vegetali nelle reti fognarie.

Questa normativa detta le regole per la protezione del suolo e la lotta alla desertificazione, la protezione delle acque dall’inquinamento e la gestione delle risorse idriche.

I degrassatori sono obbligatori nei casi in cui lo scarico contenga elevate quantità di sospensioni leggere (solitamente grassi e oli di origine animale e/o vegetale).

In effetti, dopo una serie di controlli sul territorio italiano, sta diventando sempre più fondamentale l’installazione di tali dispositivi, soprattutto nelle attività commerciali, per salvaguardare l’ambiente.

Dimensione del degrassatore sottolavello

La dimensione del degrassatore sottolavello è direttamente correlata alla sua capacità di ritenzione. Il piccolo può contenere 18 litri, il semplice 31 litri e il doppio 120 litri.

C’è anche uno “speciale”, che ha il suo volume calcolato in base a una formula che tiene conto del numero di persone servite dalle cucine che scaricano i rifiuti nell’impianto, al momento di maggior flusso.

Il funzionamento

Come abbiamo capito, il degrassatore sottolavello è progettato per tutte le attività commerciali che necessitano di rimuovere grasso e olio in eccesso, e sono previsti dal D.L. Art. 152 del 05/11/99 per gli scarichi civili prima dell’immissione in rete pubblica.

degrassatore sottolavello

Il principio di funzionamento è molto semplice e consiste nel convogliare l’acqua di scarico in un degrassatore statico, che funziona come una vasca di distillazione divisa in due scomparti.

Nel primo scomparto, grazie a un processo chimico, l’olio e il grasso tenderanno a galleggiare, mentre le sostanze sedimentabili tenderanno a rimanere nel fondo della vasca.

I filtri a coalescenza utilizzano i principi di coesione e adesione di piccole particelle di olio, in modo che mentre l’acqua passa attraverso il filtro, le goccioline di olio e grasso, che eventualmente sono state trascinate, si aggrappano al supporto, rimanendo così intrappolate.

L’acqua che passa al secondo scomparto, invece, è priva di sostanze inquinanti e può essere smaltita correttamente.

Affinché questo impianto funzioni correttamente, la camera di sedimentazione deve essere regolarmente pulita e liberata da grasso e olio. Essi devono essere smaltiti secondo le modalità e le condizioni previste dalla legge.

Ultimo, ma non meno importante, anche il filtro a coalescenza dev’essere sostituito regolarmente per evitare che sostanze inquinanti passino all’altro scomparto.

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